la copertina del calendario per il centenario della nascita
esposizione di lavori
expo Avella- 1980
L'opera del Maestro artigiano Rocco Cotugno comprende numerosi manufatti. Questo sito ne raccoglie solo una piccola rappresentanza.
Farò, qui di seguito, solo alcune riflessioni che derivano dal ricordo delle mie sempre troppo brevi incursioni nella bottega di mio padre, dalle spiegazioni che ho ricevuto e dalle impressioni che ne ho tratte.
L'idea di poter realizzare qualcosa di nuovo era sicuramente una delle spinte principali nel lavoro di mio padre.
Gli spunti gli nascevano all'improvviso. Accennava raramente a ciò che aveva in mente perché preferiva mostrare il prodotto finito.
L'idea era tenuta apparentemente accantonata mentre già pensava a quali materiali poter utilizzare e selezionare. Si vedevano, spesso, davanti, dietro e in ogni angolo della sua bottega pezzi e pezzetti di legno che sembravano lì per caso, ma che, invece, erano tenuti lì a stagionare perché potessero rendere al meglio.
Qualche volta si vedeva il modello di carta di un particolare, poi qualche modello di legno. I lavori più complessi cominciavano sempre dai particolari che poi venivano prodotti e riprodotti a seconda della simmetria e della architettura che si voleva dare al pezzo.
C'era del calcolo, della geometria, della chimica e della fisica applicata, della progettazione ardita nell'ingente patrimonio di conoscenze di un artigiano che, pur avendo studiato solo fino alla quinta elementare, non aveva mai smesso di imparare, apprendere, riflettere, sperimentare, ricercare.
La scelta del legno o dei legni era fondamentale anche se, a volte, erano i pezzi e i pezzetti di legno disponibili a dettare una particolare struttura e la modifica di un progetto in corso d'opera. In un mobile intagliato, un tavolo con intarsio massellato o in una composizione con pezzi incastonati dai colori naturali bastava, infatti, un solo pezzo non ben stagionato o dal colore non adatto o troppo diseguale perché il lavoro non riuscisse "a regola d'arte".
Quasi mai mio padre lavorava ad un solo pezzo. I tempi per alcune lavorazioni erano necessariamente lunghi per cui si vedevano da un giorno all'altro più pezzi portati a termine contemporaneamente.
Le idee erano sempre molte e la sua voglia di cimentarsi con nuove creazioni era veramente inesauribile.
Sperimentava e creava.
Costruiva un primo pezzo di una serie e poi, nel tempo e negli anni, la tecnica ed il gusto si affinavano, le innovazioni erano sempre più significative ed appropriate.
Non è un caso che alcuni dei suoi pezzi migliori siano gli ultimi di una serie o di un filone (consolles, cassapanche, comò, vassoi, cofanetti, tavoli, composizioni di ogni genere).
Sono la raffinatezza della tecnica artigiana, fatta di abilità nell'intagliare, nell'intarsiare, nell'incastonare, fatta di conoscenza profonda del legno e delle sue proprietà oltre all'originalità delle creazioni a determinare la riuscita di un lavoro.
Perciò l'accumulo di esperienza creativa era la fonte principale del miglioramento del suo lavoro.
La straordinaria versatilità era alimentata proprio dalla voglia di conoscere e di cimentarsi con i propri limiti.
Pur non frequentando nessuna bottega, per esempio, era riuscito a costruire strumenti musicali di ottima fattura e sonorità.
La sua produzione comprende anche numerosi quadri, dipinti e disegni, molti dei quali su legno appositamente preparato, che testimoniano di una notevole abilità tecnica e di uno spiccato senso del colore.
Voglio ricordare, infine, la sobrietà e la modestia di mio padre che del suo lavoro andava fiero ma che ha avuto sempre lo spirito dell'allievo più che del Maestro.
Scrivendo queste poche note non posso non soffermarmi sul significato di una vita tutta dedicata al lavoro, alla Patria e alla famiglia. Una vita ispirata a valori semplici ed alti, illuminata da una profonda fede religiosa. Una vita sicuramente degna di essere stata vissuta.
E' stata l'esperienza densa, ricca e significativa di un uomo che, dopo aver dato tanto, ha saputo accogliere serenamente anche la terribile malattia che lo ha stroncato.
Questo sito è dedicato a mio padre e a mia madre, a mio figlio Rocco Cotugno e a tutti quelli che non vogliono dimenticare da dove sono venuti.
michele cotugno